20 anni di unità e fede: giubileo della comunità ucraina a Pesaro

5 novembre 2024

Il 3 novembre 2024 la comunità ucraina di Pesaro, ha celebrato solennemente il 20 ° anniversario dalla sua fondazione.

20 anni di unità e fede: giubileo della comunità ucraina a Pesaro

I festeggiamenti hanno avuto inizio con la Divina Liturgia nella chiesa della Madonna di Loreto. La Liturgia è stata presieduta da Sua Eccellenza Mons. Dionisio Lachovicz, Esarca Apostolico per i cattolici ucraini di rito bizantino in Italia, concelebrata dal Rev. P. Teodosio R. Hren OSBM, Protosincello dell’Esarcato, dal Rev. P. Mykhailo Boyko, Protopresbitero del Distretto pastorale di Firenze-Bologna, dal Rev. P. Volodymyr Medvid, cappellano della comunità e Direttore della Caritas dell’Esarcato, dal Rev. P. Ivan Sekhna, dal Rev. P. Giuseppe Fabbrini, parroco della comunità cattolica locale e dal Rev. P. Roman Balagura, Protopresbitero del Decanato di Perehinsk, Arcieparchia di Ivano-Frankivsk. Il canto della Liturgia è stato eseguito dal quartetto di sacerdoti provenienti da Ivano-Frankivsk, invitati dal cappellano.

All’inizio della celebrazione, l’Arcivescovo Metropolita di Pesaro, Urbino, Urbania e Sant’Angelo in Vado, Mons. Sandro Salvucci, ha rivolto un saluto ai fedeli ucraini: «Sono felice di accogliervi in questa chiesa, che conoscete anche meglio di me. Questo è un segno tangibile della vostra presenza e testimonianza di fede, in particolare durante la celebrazione della Divina Liturgia. Vi ringrazio di cuore e desidero essere spiritualmente con voi. Anche se non posso restare per l’intera celebrazione, sono lieto di accogliere il Vescovo, il parroco e tutti coloro che servono questo altare. Ringrazio anche la parrocchia della Madonna di Loreto e in particolare p. Giuseppe per l’ospitalità».

Proseguendo, l’Arcivescovo Salvucci ha aggiunto: «Siamo fratelli, un’unica famiglia ed è meraviglioso poter vivere questo spirito di fraternità, che è fondamentale in questi tempi difficili. Voglio ricordare in modo speciale l’Ucraina e tutti coloro che vi abitano». Mons. Dionisio ha ringraziato l’Arcivescovo per questo segno di unità e fraternità, sottolineando: «Grazie, Eccellenza, per questo segno di fraternità verso la comunità ucraina, che si sente a casa in questa chiesa. Cantiamo e preghiamo insieme. È una vera comunità di fede, rafforzata dalla Santa Eucaristia. Anche se il rito della Liturgia Divina è diverso, condividiamo lo stesso Cristo e la stessa fede. Grazie anche per l’accoglienza del parroco, sempre con le braccia aperte per la nostra comunità».

Durante la sua omelia, l’Esarca Apostolico ha salutato la comunità e ha ringraziato in modo particolare p. Volodymyr Medvid e tutti i sacerdoti che hanno servito la comunità in questi due decenni. Citando il Vangelo di Luca, Mons. Dionisio ha ricordato i miracoli di Gesù: la guarigione della figlia di 12 anni del capo della sinagoga e la guarigione della donna che soffriva di emorragia da 12 anni, sottolineando il significato simbolico del numero 12 come pienezza: le 12 tribù di Israele, i 12 apostoli, i 12 mesi dell’anno.

La ragazza, colta dalla morte alla soglia della vita adulta e la donna, esclusa socialmente dalla sua condizione, vivono entrambe momenti di disperazione. Quando Gesù arriva, invita la ragazza a risvegliarsi, mostrando una compassione profonda e sincera. Parlando della donna, Mons. Dionisio ha sottolineato che, toccando Gesù, ella viene purificata e guarita. «Da Gesù scaturisce una forza salvifica che la guarisce. Egli non teme come gli altri, anzi, va incontro a lei.»

Questi due miracoli, realizzati attraverso il contatto, simboleggiano la fede e la vicinanza. «Gesù tocca la ragazza e la donna tocca Gesù. Toccare e lasciarsi toccare. Questo è Gesù Cristo: colui che tocca le sofferenze e si lascia toccare da chi soffre.»

Mons. Dionisio ha esortato i fedeli a non temere di avvicinarsi a Cristo e a rivolgersi a Lui. «Il tocco del prossimo non guarisce sempre il corpo, ma sana sempre l’anima», ha affermato, sottolineando l’importanza di un semplice gesto di gentilezza. «Talvolta un sorriso, una parola gentile valgono più di un aiuto materiale.»

L’Esarca ha anche ricordato le sofferenze delle famiglie ucraine a causa della guerra e ha esortato i presenti a sostenere chi è in difficoltà. «Siamo chiamati a stare accanto a chi soffre, affinché non si senta solo o abbandonato.»

Concludendo la celebrazione, il Protosincello dell’Esarcato ha consegnato una lettera di gratitudine al cappellano p. Volodymyr Medvid e alla comunità di Pesaro: «A p. Volodymyr Medvid e alla comunità dell’Esarcato Apostolico di Pesaro per il loro lavoro generoso a favore dei fedeli della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina in occasione del 20 ° anniversario della fondazione della comunità.»

«Quello che stiamo vivendo può essere realizzato solo da Dio. Grazie al Signore per averci riuniti in questa chiesa», ha detto il cappellano, esprimendo gratitudine a Mons. Dionisio, ai presenti e ai suoi genitori, giunti anch’essi per l’occasione.

Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico

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