«Chiediamo a Maria di insegnarci l’umile preghiera» Parole dell’Esarca Apostolico alla conclusione della novena per l’Ucraina
2 ottobre 2024
Dal 22 al 30 settembre 2024, nell’Esarcato Apostolico si è svolta una novena di preghiera alla Madre di Dio per la pace in Ucraina. La preghiera è stata guidata dai sacerdoti dell’Esarcato tramite la piattaforma ZOOM ed è stata trasmessa in diretta sul canale YouTube dell’Esarcato stesso.
Durante la preghiera, i sacerdoti hanno anche meditato su passi evangelici relativi alla Beata Vergine Maria, tracciando paralleli con le difficoltà della guerra in Ucraina. Il nono giorno della novena è stato presieduto da Mons. Dionisio Lachovicz, Esarca Apostolico.
«Non piangere su di me, Madre, vedendo il Figlio nella tomba; poiché risorgerò e sarò glorificato e innalzerò con gloria quelli che mi lodano con fede e amore».
«Questo inno del Mattutino del Venerdì Santo descrive il momento più drammatico: una madre vede il suo Figlio morire sulla croce. Forse avete visto scene simili, dove un figlio muore davanti alla madre e la madre cade nella disperazione, a volte perde conoscenza. È un momento di immenso dolore…» — ha iniziato così l’omelia l’Esarca Apostolico.
Ha sottolineato che nel momento più difficile della morte, sotto la croce c’erano le persone più vicine a Gesù: sua madre e il suo discepolo prediletto, Giovanni. «Maria vede morire suo Figlio… Lei rimane lì e ascolta… Non cade nella disperazione, non perde conoscenza…»
«Nel Vangelo, Gesù ci dà questa testimonianza: ”Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica”. Sotto la croce, Maria ascolta ciò che il Signore dice al suo cuore. L’apostolo Giovanni e gli evangelisti sinottici non menzionano mai che Gesù sia apparso a Maria dopo la risurrezione. Gesù non ritenne necessario apparire a sua Madre per sostenerla nella fede, poiché Lei è quella che ”ha creduto, perché si compirà ciò che le è stato detto dal Signore” (Lc 1, 45)».
Secondo Mons. Dionisio, questa dolorosa immagine sotto la croce rappresenta anche la Chiesa. «Alcuni autori spirituali spiegano che questa scena sotto la croce rappresenta le doglie della nascita della Chiesa. La Chiesa nasce nel dolore, ma anche nel cerchio più stretto dell’amore. Papa Benedetto ha detto più volte che la Chiesa del futuro non sarà grande, ma sarà una piccola comunità che vivrà in un cerchio di amore, come del resto era la Chiesa all’inizio».
Al termine, il Vescovo ha incoraggiato i fedeli a seguire l’esempio dell’umiltà della Beata Vergine Maria, soprattutto nella preghiera. «La guerra in Ucraina è una guerra di liberazione, stiamo liberando noi stessi dall’ingiusta aggressione russa. Questo è in sintonia con l’ultima petizione del Padre Nostro: ”Liberaci dal male”. Se noi e i russi pregassimo sinceramente con questa richiesta, certamente da molto tempo sarebbe già stata raggiunta una pace giusta. Non dobbiamo pregare tanto per la vittoria, poiché la vittoria appartiene a Dio, ma per la liberazione dal male.
Pertanto, quando domani celebreremo la festa del Patrocinio della Beata Vergine Maria, chiediamo a Maria di insegnarci l’umile preghiera, perché Dio ascolta sempre l’umile preghiera per la liberazione dal male» — ha concluso Mons. Dionisio.
Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico