«Dopo le sofferenze arriva il momento della rinascita e del trionfo della vita», ha detto il Vescovo Dionisio durante il pellegrinaggio a Castel Petroso
4 maggio 2024
Mercoledì 1 maggio 2024, i fedeli del Distretto pastorale di Napoli, insieme all’Esarca Apostolico Dionisio Lachovicz, hanno compiuto un pellegrinaggio a Castel Petroso, dove nel 1888 è apparsa la Madre di Dio.
Alla processione hanno partecipato anche: il Protosincello dell’Esarcato, Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, il Protopresbitero del Distretto pastorale di Napoli, Rev. P. Igor Stus (Pompei), il Rev. P. Taras Zub (Napoli), il Rev. P. Igor Danylchuk (Caserta), il Rev. P. Volodymyr Kramar (Napoli), il Rev. P. Igor Horishnyy (Aversa), il Rev. P. Mykola Chapliuk (Avellino), il Rev. P. Ivan Boryn (Salerno), il Rev. P. Marian Lemchuk (Capua), il Rev. P. Vasyl Kulyniak (Crotone), il Rev. P. Roman Bryndzei (Ischia), il Rev. P. Maksym Kolodchak (Nola), il Rev. P. Taras Zvir (Cosenza), il Rev. P. Vitaliy Perih (Foggia).
La giornata è iniziata con una processione con il Crocifisso, durante la quale i fedeli hanno pregato la Madre di Dio per l’Ucraina, riflettendo sulle sofferenze della Madre di Dio nei suoi «7 dolori», poiché sul luogo dell’apparizione si trova il Santuario della Madonna Addolorata. Alla fine della processione, i fedeli insieme al clero hanno recitato una preghiera alla Madre di Dio nel luogo stesso dell’apparizione della Beata Vergine Maria. Il Vescovo Dionisio ha benedetto tutti i presenti con l’acqua della fonte che sgorga sul luogo dell’apparizione.
I pellegrini hanno continuato l’evento spirituale nella Basilica della Madonna Addolorata, dove sono stati accolti e hanno ricevuto un saluto dal rettore del Santuario, padre Fabio Di Tommaso. La Divina Liturgia è stata presieduta dall’Esarca Apostolico, il Vescovo Dionisio, insieme ai sacerdoti presenti. La celebrazione è stata accompagnata dal canto del coro della comunità ucraina di Pompei.
Nel sermone, il Vescovo ha tracciato un parallelo tra «le spade di dolore di Maria e l’Agnello di Dio, che prende i peccati del mondo, con le spade di dolore delle madri che perdono i loro figli in guerra, e con l’Ucraina, che, come l’Agnello di Dio prende su di sé i peccati del mondo, è chiamata a soffrire per il mondo intero, affinché la bestia apocalittica non usi il fuoco nucleare e non bruci tutto ciò che il Signore ha creato, compreso l’uomo». Infatti, la Vergine accetta ogni spada di dolore con la stessa risposta che ha dato all’Arcangelo Gabriele: «Ecco, sono la serva del Signore; avvenga di me secondo la tua parola!».
Nel sermone, il Vescovo Dionisio ha sottolineato che l’Agnello di Dio, Gesù Cristo, è stato crocifisso e ucciso «fuori dalle mura della città», affinché il ricordo di Lui scomparisse. Ha sottolineato che accettando le sofferenze e la morte umane, Gesù condivide la sorte di ogni persona in tutte le fasi della sua vita, specialmente nei momenti più difficili, cioè nella sofferenza e nella morte. Egli ha preso su di sé le sofferenze e la morte per sconfiggere per sempre la morte. «Là dove c’è amore, c’è Dio, c’è risurrezione! Tutto passa, tutto invecchia, non c’è nulla di permanente in questa vita, ma l’unica cosa che resta è l’Amore».
Ha anche sottolineato che l’amore divino richiede sacrificio, e non c’è amore più grande di quello di chi dà la propria vita per i propri fratelli. «Lo fanno coloro che difendono i propri fratelli e sorelle in guerra. L’Amore di Dio contiene in sé la dinamicità della vita e la luce, l’energia che può esistere eternamente. L’Amore è la garanzia della risurrezione», ha concluso l’Esarca, aggiungendo che nella vita umana e nella storia di una nazione ci sono notti oscure, ma c’è anche la speranza che sorgerà un mattino luminoso di resurrezione, anche per il popolo ucraino.
Alla fine della Divina Liturgia, il Protosincello padre Teodosio R. Hren, OSBM, si è rivolto ai fedeli con parole di ringraziamento per le loro preghiere, la loro fede e il sostegno all’Ucraina. In modo speciale, padre Teodosio ha ringraziato il Protopresbitero del Distretto pastorale di Napoli, Rev. P. Igor Stus per l’organizzazione del pellegrinaggio e tutti i sacerdoti per la loro presenza con i loro fedeli. In modo particolare, i presenti si sono congratulati con padre Volodymyr Kramar per il secondo anniversario del suo sacerdozio.
Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico