Giornata della Gioventù dell’Esarcato Apostolico: Rafforzare il legame spirituale e culturale dei giovani ucraini in Italia

3 giugno 2024

Dal 1 al 2 giugno, nella città di Pompei, con la benedizione di Sua Ecc.za Dionisio Lachovicz, l’Ufficio per la Pastorale Giovanile ha organizzato per la seconda volta la Giornata della Gioventù dell’Esarcato Apostolico.

Giornata della Gioventù dell’Esarcato Apostolico: Rafforzare il legame spirituale e culturale dei giovani ucraini in Italia

L’evento ha visto la partecipazione delle numerose comunità giovanili dell’Esarcato Apostolico. Vi si è riunita la gioventù proveniente dalle città di Aversa, Milano, Caserta, Venezia, Brescia, Roma, Bergamo, Napoli, Pompei, Castel Volturno, Marino, Padova, Maenza, Piombino, Como, Latina, Foligno, Aprilia, Salerno, Mira, Genova, Modena, Treviso, Pordenone, Castelnuovo Scrivia, Marigliano, Grosseto, Santa Maria Capua Vetere, Scafati, Ottaviano, Baronissi, Pontecagnano, Avellino e Acerra.

L’evento è iniziato sabato 1 ° giugno, quando i partecipanti sono arrivati al santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei. Hanno avuto tempo per pregare nella cappella di San Giuseppe Moscati, dove opera la comunità ucraina sotto la guida spirituale di p. Ihor Stus, protopresbitero del Distretto pastorale di Napoli.

Dopo i saluti e i discorsi introduttivi, al teatro Costanzo-Mattiello del Centro Educativo Beato Bartolo Longo, Sua Ecc.za Dionisio Lachovicz si è rivolto ai giovani con un messaggio di benvenuto, sottolineando che l’uomo ha un grande tesoro: il suo cuore. «L’uomo non ha le ali come gli uccelli, ma vola fino alla Luna e pianifica di andare su Marte. Supera tutti gli animali, ma solo lui può sentire il vuoto nella sua vita», ha detto il vescovo. Ha esortato i presenti a riflettere, ascoltare, aprirsi e «riempire la propria borsa della vita di senso», affinché diventi come Cristo ha detto: «Io sono venuto perché abbiate la vita e l’abbiate in abbondanza» (Gv 10,10).

Successivamente, i giovani si sono riuniti in Piazza San Giovanni XXIII per la catechesi condotta da Sua Ecc.za Petro Holiney, Vescovo ausiliare della diocesi di Kolomyia della UGCC. La sera di sabato si è svolto un concerto con giochi tradizionali ucraini e concorsi. Dopo queste attività, i giovani si sono riuniti per la preghiera e la Lectio Divina. Durante la preghiera, hanno avuto l’opportunità di partecipare al Sacramento della Confessione e a colloqui spirituali condotti dai sacerdoti del Distretto pastorale di Napoli.

Domenica 2 giugno si è iniziato con la colazione in piazza. Successivamente, i partecipanti sono stati divisi in tre gruppi per le escursioni: un gruppo ha visitato gli scavi di Pompei, il secondo è rimasto nella sala Trapani e il terzo ha partecipato a una visita storica del santuario.

I partecipanti hanno avuto l’opportunità di unirsi alla preghiera del Rosario alla Madonna di Pompei insieme alla comunità italiana nella basilica. Dopo di che, si è tenuta una tavola rotonda moderata dall’avvocato Iryna Yurkevych, dottore in legge e docente presso il Dipartimento di diritto penale e procedura dell’Università Nazionale dell’Ucraina Occidentale. I partecipanti invitati alla discussione sono stati: suor Luisa Ciupa, SAMI, direttrice dell’Ufficio Catechistico dell’Esarcato Apostolico, p. Roman Demush, vice presidente della Commissione Patriarcale per i giovani della UGCC, Yuliya Kushnir, fotografa professionista e video maker, e Bohdan Fesyk, giovane poeta.

In seguito, si è celebrata la Divina Liturgia presieduta da Sua Ecc.za Dionisio Lachovicz, Esarca Apostolico, nella basilica papale della Beata Vergine del Rosario. All’inizio della celebrazione è venuto per salutare i giovani ucraini Sua Ecc.za Rev.ma Tommaso Caputo, Arcivescovo-Prelato di Pompei, il quale ha espresso solidarietà al popolo ucraino e ha assicurato la preghiera.

«Carissimi Fratelli e sorelle, per me è una grande gioia poter dare il benvenuto a voi innanzitutto per la grande gioia di salutare i miei fratelli vescovi, i vostri sacerdoti e tutti quanti voi qui nella casa della Madre Celeste. Tutti i figli sono nella loro casa quindi voi siete nella vostra casa e come è stato detto abbiamo la gioia di questa accoglienza che dura ormai da oltre quindici anni; ma non poteva essere diversamente perché questa è la casa della Madre e la Madre oggi dai cieli gioisce per la presenza di tanti di voi. Voi siete la speranza e il futuro non soltanto della vostra patria ma anche della comunità. E posso assicurarvi che specialmente negli ultimi anni è fermo il pensiero di preghiera per la vostra casa ed anche è cresciuto molto di più nella mia preghiera personale.

Perché pensando alle vostre sofferenze per queste terribili tragedie che state vivendo in tanti sensi, non si può non pensare di pregare per voi. E l’auspicio che nella verità, nell’umiltà e nella giustizia posso aggiungere è quello di una pace che sia pace vera e pace giusta che possa ricomporre le fratture e possa dare l’umiltà pacifica a tutti quanti voi che si concentri nel desiderio di avere la pace.

E allora all’inizio di queste celebrazioni eucaristiche prendendo il corpo e il sangue del Signore siamo tutti uniti, siamo tutti fratelli e desidero ancora darvi il benvenuto e che la Madonna dai cieli ascolti le vostre preghiere.Benvenuti!», ha detto.

Durante l’omelia, il Vescovo Dionisio ha parlato ai giovani ricordando l’importanza di comprendere la propria vocazione e di essere aperti alla volontà di Dio. «Forse qualcuno di voi è chiamato da Dio alla vita consacrata, i ragazzi a dedicarsi completamente alla vita monastica o al sacerdozio; le ragazze a diventare suore, o a dedicarsi completamente al servizio di Dio e del prossimo. Tuttavia, ogni persona ha diverse vocazioni. Prima di tutto, è chiamata alla vita, dal non essere all’essere. La nostra vita è un dono di Dio e un invito a partecipare alla vita divina, alla pienezza della vita, come ci ricorda Gesù Cristo», ha condiviso il Vescovo.

Ha sottolineato che ogni persona è un essere unico, creato a immagine e somiglianza di Dio, chiamato a partecipare alla vita divina, essere interlocutore di Dio: ascoltare e rispondere. Ha paragonato l’uomo a un ingegnere che ha costruito la Torre di Pisa, che può commettere errori, ma da cui si può imparare: «L’ingegnere che ha costruito la Torre di Pisa ha commesso un errore, ma quanti turisti da tutto il mondo vengono a vederla». Sua Ecc.za Dionisio ha esortato i giovani a essere aperti e ad accettare la propria vocazione, qualunque essa sia, e a considerarla come un invito all’interazione con Dio e alla dedizione al servizio.

Secondo il Vescovo, nel mondo moderno dominano il soggettivismo, il relativismo e l’impersonalità, che portano al rifiuto di valori importanti. «Oggi è importante dominare, avere gloria, ricchezza, sentirsi bene, essere realizzati. Perciò l’uomo è sordo alla chiamata di Dio», ha detto. Poi ha riflettuto sulle Scritture, in particolare sulla lettera dell’Apostolo Paolo ai Romani, dove è scritto: «Gloria, onore e pace a chiunque fa il bene… perché Dio non fa distinzione di persone». Queste parole hanno spinto i presenti a riflettere sull’importanza di fare il bene e di essere aperti alla chiamata di Dio. «Il Signore invita tutti a credere nel Vangelo. Chiama alcuni a lasciare tutto e seguirlo, come fecero Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, e altri li chiama a compiere la propria missione nella vita, anche quando sono paralizzati a letto, o senza una gamba e braccia perse in guerra», ha detto.

Dopo la celebrazione, si è rivolto ai giovani Maksym Kovalenko, Console Generale dell’Ucraina a Napoli, invitandoli all’unità della gioventù ucraina. Alla fine, p. Sviatoslav Tytyliak, direttore dell’Ufficio per la Pastorale Giovanile, ha ringraziato il Vescovo, tutti i presenti e gli organizzatori per un evento che «riporta in vita il cristianesimo ucraino e crea una solida base per il nostro futuro e la pastorale contemporanea». Dopo la funzione, i partecipanti hanno avuto la possibilità di partecipare a una sessione fotografica che ha concluso la parte ufficiale della Giornata della Gioventù. Questo momento è stato un eccellente culmine di due giorni intensi, pieni di interazione, crescita spirituale e scambio culturale.

P. Svyatoslav Tytyliak ha sottolineato che la Giornata della Gioventù dell’Esarcato Apostolico del 2024 è stata un evento significativo che ha unito la gioventù ucraina residente in Italia a livello spirituale, culturale e sociale. Questo evento non solo ha rafforzato i legami tra i giovani, ma ha anche aiutato i partecipanti a comprendere meglio la loro identità culturale e i valori spirituali.

Gli organizzatori esprimono la loro gratitudine a p. Ihor Stus, protopresbitero del Distretto pastorale di Napoli, che ha aiutato nell’organizzazione dell’evento spirituale, e a p. Marian Lemchuk, responsabile della pastorale giovanile del Distretto pastorale di Napoli, nonché a tutti coloro che hanno contribuito alla preparazione e alla conduzione dell’evento e ai partecipanti per la loro attiva partecipazione. «Speriamo che la Giornata della Gioventù diventi una tradizione annuale che rafforzi il legame spirituale e culturale tra la gioventù ucraina in Italia. Questo evento è un altro passo verso la costruzione di un futuro forte e spiritualmente ricco per la nostra gioventù e per tutta la Chiesa», ha condiviso p. Sviatoslav.

Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico

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