I fedeli dell’Esarcato Apostolico hanno pregato a Lourdes per una pace giusta in Ucraina
29 ottobre 2024
Dal 25 al 27 ottobre 2024 si è svolto un pellegrinaggio dei fedeli dell’Esarcato Apostolico in Italia a Lourdes, durante il quale hanno pregato per una pace giusta in Ucraina.
Al pellegrinaggio, dedicato al quinto anniversario della fondazione dell’Esarcato Apostolico, hanno partecipato circa mille pellegrini provenienti dalle parrocchie e comunità ucraine di tutta Italia.
Inizio del pellegrinaggio — Liturgia nella chiesa ucraina
Il 25 ottobre scorso il pellegrinaggio è iniziato con la Divina Liturgia nella chiesa ucraina dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, presieduta dal Vescovo Dionisio Lachovicz, Esarca Apostolico in Italia.
«Cari pellegrini, siamo felici di accogliervi nella nostra chiesa, che da 42 anni è una casa spirituale per gli ucraini di tutto il mondo. Vediamo come ogni anno molte persone si riuniscono qui e questo ci ricorda l’importanza di sostenere le nostre tradizioni, la fede e la comunità», ha accolto i pellegrini padre Mykhaylo Romaniuk, parroco della chiesa.
La chiesa ucraina a Lourdes simboleggia non solo la forza della fede, ma ricorda anche la lotta degli ucraini per la loro libertà e identità. Come spiega padre Mykhaylo Romaniuk, «la chiesa a Lourdes è stata resa possibile grazie al sacrificio degli ucraini, che per amore della loro patria e fede hanno fatto tutto il possibile per costruirla».
All’inizio della Liturgia, il Protosincello dell’Esarcato Apostolico, Rev. P. Teodosio R. Hren OSBM, si è rivolto ai pellegrini: «Con questa preghiera iniziamo il pellegrinaggio con un’intenzione particolare, che abbiamo da tre anni. Ognuno di noi nelle proprie preghiere si rivolge spesso a Dio per l’Ucraina, per il popolo ucraino. E oggi, molti di coloro che sono presenti qui hanno parenti che sono in prima linea, difendendo la nostra Patria».
Il Protosincello dell’Esarcato ha sottolineato che questo pellegrinaggio è dedicato all’Ucraina, soprattutto in questo periodo difficile in cui il popolo difende la propria libertà e indipendenza. Ha quindi invitato i pellegrini a pregare con fede e speranza, rivolgendosi alla Madre di Dio, che aiuta sempre coloro che chiedono il suo sostegno. «Oggi preghiamo in modo speciale: Mamma, aiutaci! Mamma, sostienici! Che le nostre preghiere vengano ascoltate».
Nella sua omelia, il Vescovo Dionisio ha messo in evidenza la rilevanza del testo evangelico, mostrando come esso illumini ciò che sta accadendo in Ucraina. «Questa guerra terribile, provocata da spiriti impuri, ha generato una bestia apocalittica che usa perfino l’icona di Kazan della Madre di Dio. È una blasfemia terribile», ha affermato.
Ha ricordato che, durante un’udienza recente, Papa Francesco ha invitato tutti a pregare per la pace in Ucraina, evidenziando le conseguenze orribili della guerra. «Gli investimenti più redditizi oggi sono nelle fabbriche che producono armi. Guadagnare sulla morte», ha osservato il Papa, chiedendo ai fedeli di unirsi in preghiera per la pace. «La guerra è una sconfitta fin dall’inizio. Preghiamo per la pace, tutti insieme», ha esortato.
Il Vescovo ha spiegato che in questa «lotta apocalittica» è essenziale difendere i valori del servizio, della semplicità e del sacrificio. Ha richiamato alla necessità di seguire la via di Gesù Cristo, prendendo esempio dalla Madre di Dio, sempre obbediente alla Parola di Dio.
Le parole dell’omelia hanno toccato non solo questioni globali, ma anche prove personali, ha sottolineato, che nella lotta contro il diavolo viviamo a livello mondiale, nazionale e personale. Ognuno di noi ha le proprie vie crucis, che percorriamo quando affrontiamo le prove. «Questo passaggio dei giorni può assumere un significato speciale per ciascuno di noi», ha aggiunto.
«In questo tempo difficile siamo invitati ad imparare l’umiltà e il servizio reciproco, per risalire sul ”treno” della verità evangelica, della vita, dell’amore e della gioia», ha detto. Il Vescovo ha invitato i pellegrini a distanziarsi dagli spiriti maligni e ad avvicinarsi alla Parola di Dio, che conduce alla salvezza.
Alla fine del primo giorno del pellegrinaggio, è stata recitata la Preghiera del Rosario nella Basilica del Rosario, guidata dal clero dell’Esarcato Apostolico in lingua ucraina.
Il secondo giorno del pellegrinaggio a Lourdes è iniziato con la visita alla piscina, dove tutti i fedeli hanno avuto la possibilità di immergersi simbolicamente nell’acqua Santa. Successivamente, i pellegrini si sono riuniti per la preghiera sulla Via Crucis, seguendo le orme della Passione di Gesù Cristo.
Divina Liturgia nella Basilica del Rosario
Il culmine della giornata è stato la Divina Liturgia, presieduta da Mons. Dionisio Lachovicz, nella Basilica del Rosario. L’atmosfera speciale della liturgia è stata arricchita dal coro della parrocchia ucraina di Bologna, che ha accompagnato la celebrazione con le sue melodie.
«Cari pellegrini!» — ha iniziato il Vescovo Dionisio nella sua omelia: «Oggi ci siamo riuniti in questo luogo sacro, nella Basilica del Rosario, per ascoltare insieme la Buona Novella. Questo è un insegnamento di amore — l’amore che è alla base di tutta la nostra esistenza. La cosa più importante che dobbiamo ricordare è che Dio è amore. Non può essere altrimenti. L’amore è l’inizio e la fine di tutto, è l’Alfa e l’Omega».
L’accoglienza dell’amore ci porta a servire Dio e il prossimo, seguendo l’esempio della Beata Vergine Maria, che ha adempiuto alla sua vocazione affrontando molte prove e rimanendo fedele alla volontà di Dio. «Maria è colei che ama e serve. Va in montagna, visita Elisabetta, cresce Gesù, non teme il cammino difficile verso Betlemme», ha detto.
Mons. Dionisio ha sottolineato che è proprio l’amore che ci permette di superare le prove più difficili. «Chi è convinto che Dio lo ama può attraversare il fuoco e l’acqua, perché tutto coopera per il bene di chi ama Dio. L’amore di Dio è la forza che aiuta a sopportare anche le difficoltà maggiori, soprattutto in questo difficile periodo storico, quando perdiamo i nostri figli, quando cercano di cancellare la nostra gente dalla faccia della terra. Anche nei momenti più difficili possiamo superare queste prove attraverso l’amore, la fede e la speranza».
Dopo la preghiera, i partecipanti hanno visitato i luoghi legati alla vita di Santa Bernadette, tra cui la grotta di Massabielle, dove Bernadette ha incontrato per la prima volta la Vergine Maria, la casa dove viveva la Santa e il cammino verso le sorgenti sacre.
La sera dello stesso giorno, i pellegrini si sono riuniti per partecipare alla tradizionale Preghiera del Rosario, che si è svolta sulla piazza di fronte alla Basilica, recitata anche in ucraino.
Conclusione del pellegrinaggio — Liturgia nella Grotta delle Apparizioni
Il pellegrinaggio si è concluso il 27 ottobre scorso con la Divina Liturgia presieduta dal Vescovo Dionisio Lachovicz nella Grotta delle Apparizioni. Nella sua omelia, il Vescovo ha ricordato la storia del noto medico francese Maurice Caillet, che, dopo aver visitato Lourdes, si è convertito al cristianesimo.
Mons. Dionisio ha raccontato come Maurice Caillet, ateo e massone incallito, abbia accompagnato la moglie malata a Lourdes. «Alcuni anni fa ho letto il famoso libro ”Dalla massoneria alla fede”, di un fervente massone e ateo, abortista, socialista, collaboratore del presidente Mitterrand e Giscard d’Estaing, il noto medico francese Maurice Caillet (24.09.1933–6.11.2021). È venuto a Lourdes per accompagnare la moglie malata.
Mentre lei era alla piscina, lui ha deciso di andare alla grotta solo per curiosità. E lì è successo qualcosa di straordinario. Ha ascoltato una predica del sacerdote, è andato in sacrestia e ha chiesto il battesimo. Maurice è diventato un cristiano attivo, ma poiché i massoni li minacciavano di morte, ha dovuto nascondersi con la sua famiglia in un paese straniero», ha spiegato il Vescovo Dionisio. Ha sottolineato che questa storia è una testimonianza di come la Vergine Maria agisca nella vita delle persone, esortando i presenti ad aprirsi alla grazia divina, poiché, come dimostra la storia di Caillet, anche i cuori più lontani possono trovare la strada della fede.
«La storia di Maurice Caillet ci offre due insegnamenti. Il primo riguarda il pentimento. La Vergine Maria ci chiama alla conversione, necessaria non solo per ciascuno di noi, ma anche per coloro che oggi uccidono e promuovono la guerra. In questo tempo in cui gli ucraini sono vittime di un’aggressione brutale, siamo chiamati a chiedere alla Vergine la nostra conversione e quella dei nostri nemici», ha detto il Vescovo. Il Vescovo ha invitato ciascuno a fare un esame di coscienza davanti alla statua della Madonna e a chiedere di essere liberato da tutto ciò che ostacola la grazia di Dio.
Il secondo insegnamento dell’omelia riguardava le parole della Madonna: «Io sono l’Immacolata Concezione». «Significa che Maria è nata senza peccato originale. Siamo tutti chiamati a combattere contro il male, contro le tentazioni. Anche se, purtroppo, spesso siamo inclini all’egoismo, che è una conseguenza del peccato originale di Adamo ed Eva. Questa inclinazione peccaminosa spesso ci spinge a metterci al posto di Dio, a scegliere il male e a dimenticarci degli altri. La Madre di Dio, invece, ci mostra un altro esempio: essere completamente aperti a Dio, desiderando la santità e purezza. La purezza deve essere la meta della nostra vita. Possiamo entrare nel Regno dei Cieli solo quando non avremo più alcun ostacolo per Dio», ha concluso l’Esarca Apostolico.
Dopo la Liturgia, i pellegrini si sono uniti in una preghiera per l’Ucraina.
Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico