«Il mondo ha bisogno del kerigma cristiano»: l’Esarca Apostolico ai partecipanti del Capitolo Generale dell’Ordine Basiliano
6 settembre 2024
«Viviamo tempi difficili, e noi, in particolare come monaci basiliani, siamo chiamati a proclamare il Vangelo con grande forza e a testimoniarlo con la nostra vita, con gioia, con entusiasmo, vitalità e integrità armoniosa… Le caratteristiche di un basiliano devono essere: vicinanza alla persona bisognosa, apertura al dialogo, pazienza e accoglienza sincera che non giudica.»
Con queste parole, l’Esarca Apostolico, Mons. Dionisio Lachovicz, si è rivolto ai partecipanti del XV Capitolo Generale Romano dell’Ordine Basiliano di San Giosafat, durante la Divina Liturgia, che ha presieduto giovedì 5 settembre al Pontificio Collegio Ucraino di San Giosafat a Roma. Al Capitolo Generale, iniziato lunedì 2 settembre con la Divina Liturgia nella Basilica di San Pietro in Vaticano e una giornata di ritiro spirituale, partecipano i Superiori e Delegati delle Province e delle Delegature dell’Ordine. Alla Divina Liturgia ha partecipato anche il Protosincello dell’Esarcato, Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM.
Il Capitolo si tiene al Pontificio Collegio Ucraino di San Giosafat ed è l’organo legislativo supremo, dotato del potere di controllo e di definizione delle strategie dell’Ordine. Gli obiettivi principali del Capitolo includono l’analisi delle attività svolte nell’ultimo periodo, la valutazione della gestione organizzativa ed economica e lo stato dell’Ordine e di ogni singola Provincia. Durante il Capitolo saranno eletti i Consiglieri del Superiore Generale e verranno stabilite le priorità e le direttive per le future attività. Sarà riservata particolare attenzione ai temi del servizio sociale e del rafforzamento della collaborazione con i laici.
L’omelia dell’Esarca Apostolico è stata incentrata sull’importanza della proclamazione della Buona Novella — il kerigma, di cui il mondo ha un grande bisogno, vivendo in tempi difficili, caratterizzati da guerre, menzogne, distruzione e morte.
«Il nostro tempo ha bisogno del kerigma cristiano, del fuoco dello Spirito Santo, dell’annuncio della Buona Novella che Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, che è morto e risorto per la nostra salvezza, amandoci con un amore eterno e proclamando che il Regno di Dio è vicino».
Secondo il Vescovo, il kerigma ha una struttura molto semplice ma estremamente densa. Nel suo cuore c’è la verità che Gesù è «morto e risorto» per noi, come testimonia l’apostolo Paolo: «Noi crediamo in Colui che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro Signore, che è stato consegnato per i nostri peccati ed è risorto per la nostra giustificazione» (Rom 4,24–25).
Questa consapevolezza non deve rimanere una teoria, ma deve incarnarsi in una vita cristiana profonda. Per questo motivo, il predicatore ha invitato i monaci a trovare ispirazione per vivere il kerigma seguendo l’esempio della comunità dei primi cristiani: «Gli Atti degli Apostoli raccontano l’esperienza del kerigma nella comunità della Chiesa apostolica con queste parole: ”Gli apostoli rendevano con grande forza testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e godevano di grande simpatia presso tutto il popolo’ (At 4,33).”
Gli apostoli possiedono quel fuoco dello Spirito Santo, che si manifesta sotto forma di lingue di fuoco e ci dà la fede in Gesù Cristo, che con la sua morte e risurrezione rivela e annuncia la misericordia infinita del Padre. San Basilio Magno voleva rinnovare questo fervore originario dei cristiani, che condividevano un solo cuore e una sola anima, e che testimoniavano con grande forza la risurrezione del Signore nostro Gesù Cristo.»
Concludendo, l’Esarca ha esortato i partecipanti al Capitolo a coltivare rapporti profondi e sinceri con Dio, ricordando le parole di Papa Benedetto XVI, che sottolineava che «Cristo non è un personaggio di cui si può parlare o discutere, ma una persona con cui si può parlare, alla quale si può aprire il proprio cuore». «Non è così facile sentire che Gesù è una persona che mi ama, con cui posso parlare apertamente. Nella mia vita l’ho scoperto più profondamente quella notte in cui pensavo che sarebbe stata la mia ultima, camminando con Gesù sulla sua via crucis, compatendo le sue sofferenze, chiedendomi: ”Perché lo picchiano così tanto, in cosa ha sbagliato?’”
L’Ordine Basiliano di San Giosafat è un ordine religioso maschile internazionale di diritto pontificio, appartenente alla tradizione bizantina, i cui membri appartengono a diverse Chiese Cattoliche Orientali, con la maggioranza appartenente alla Chiesa Greco-Cattolica Ucraina. Attualmente, circa 500 membri dell’Ordine svolgono il loro servizio nelle Province di Argentina, Stati Uniti, Brasile, Canada, Polonia, Romania, Slovacchia, Ungheria, due Province in Ucraina e una Delegazione in Portogallo, oltre che in Italia, Lituania e Serbia.
Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico
Foto: padre Maurizio Popadiuk, OSBM