«La Chiesa Greco-Cattolica Ucraina è un esempio di Unità dei Cristiani» Parole del padre Protosincello durante il pellegrinaggio alle reliquie di San Matteo a Salerno
24 settembre 2024
В неділю, 22 вересня 2024 року, з благословення Апостольського Екзарха Владики Діонісія Ляховича, вперше відбулася проща Неаполітанського деканату до м. Салерно, де понад тисячу років в Катедральному соборі знаходяться мощі святого апостола і євангелиста Матея.
Domenica 22 settembre 2024, con la benedizione dell’Esarca Apostolico, Mons. Dionisio Lachovicz, si è svolto per la prima volta il pellegrinaggio del Distretto pastorale di Napoli a Salerno, dove da oltre mille anni si conservano, nella Cattedrale, le reliquie dell’apostolo ed evangelista San Matteo.
La Divina Liturgia solenne è stata presieduta dal Protosincello dell’Esarcato Apostolico, Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, in concelebrazione con i sacerdoti del Distretto pastorale di Napoli. Essi sono giunti con i loro fedeli per pregare per la pace in Ucraina e celebrare il 25 ° anniversario della comunità ucraina di Sant’Andrea a Salerno. Ospite speciale è stato l’Arcivescovo Metropolita di Salerno, Mons. Andrea Bellandi, che ha partecipato alla Liturgia e ha impartito la sua benedizione arcivescovile.
All’inizio dell’omelia, padre Teodosio ha espresso gratitudine all’Arcivescovo Andrea, ai sacerdoti e ai numerosi pellegrini presenti, sottolineando che questa giornata solenne dimostra che l’unità tra i cristiani è possibile. «In un tempo in cui ci sono molte divisioni, anche tra i discepoli di Cristo, oggi, intorno all’altare del Signore nella Cattedrale di Salerno, si sono radunati fedeli della Chiesa Cattolica Romana e della Chiesa Greco-Cattolica, mostrando che l’unità non consiste nell’uniformità, ma è possibile anche con la diversità di tradizioni e riti. Con questa preghiera eucaristica confermiamo la nostra fede in Gesù Cristo, la nostra fratellanza e la piena unità con il successore dell’apostolo Pietro, il Pontefice Romano», ha sottolineato il sacerdote.
Rivolgendosi ai pellegrini, padre Teodosio li ha invitati a riflettere sulla lettura evangelica, riguardante la chiamata degli apostoli, e ha sottolineato il gesto significativo di Cristo di entrare nella barca del pescatore Simon Pietro. «Questo gesto simbolico ci ricorda che il Signore vuole entrare anche nella nostra vita, accompagnarci in tutte le circostanze della nostra esistenza, sia nei momenti di pace che durante le tempeste. Egli non è un Dio distante, ma un Amico che condivide con noi le gioie e le difficoltà della vita».
Il predicatore ha invitato i presenti a non limitarsi a una vita cristiana superficiale, ma a rispondere alla chiamata di Cristo a immergersi nelle acque profonde di una vita spirituale fervente: «Il Signore oggi ci chiama tutti a spingerci al largo, a non restare sulla riva sicura e confortevole. Dobbiamo avere il coraggio di affidarci a Lui e addentrarci in un’esperienza cristiana più profonda e autentica. Spesso siamo tentati di rimanere cristiani superficiali, recitare preghiere occasionalmente, partecipare alla Messa solo di tanto in tanto, accendere una candela, ma Gesù ci invita a fare il passo successivo, ad entrare più in profondità nella relazione con Dio».
Rivolgendosi all’Arcivescovo Andrea Bellandi, padre Teodosio ha espresso, a nome di Mons. Dionisio Lachovicz, profonda gratitudine a tutta l’Arcidiocesi di Salerno per aver accolto e sostenuto con grande ospitalità la comunità ucraina per 25 anni, anche prima della fondazione dell’Esarcato Apostolico, offrendo loro opportunità di crescita spirituale e di servizio, specialmente in questo tempo di guerra in Ucraina.
Dopo la Liturgia, i pellegrini hanno partecipato a una processione verso la cripta di San Matteo, dove hanno pregato un Moleben per la pace in Ucraina e venerato le reliquie dell’apostolo.
Successivamente, si è svolta una fiera di beneficenza organizzata dai genitori e dai bambini della scuola catechistica «Pokrov della Santissima Madre di Dio» e dai parrocchiani locali, il cui ricavato è stato destinato ad aiutare l’Ucraina e i suoi difensori.
Alla fine dell’evento, Rev. P. Ivan Boryn, cappellano della comunità di Salerno, ha ringraziato tutti i presenti, in particolare l’Arcivescovo Andrea Bellandi per la calorosa accoglienza e l’opportunità di pregare presso le reliquie di San Matteo, il rettore della Cattedrale, padre Felice Moliterno, il Direttore di «Migrantes» Antonio Bonifacio, per il supporto nell’organizzazione del pellegrinaggio, padre Antonio Romano e il Direttore della Caritas Flavio Manzo per l’aiuto continuo alla comunità, specialmente ai rifugiati ucraini.
Ha concluso augurando che «il Signore Misericordioso ascolti le nostre preghiere per l’intercessione di San Matteo e ci doni la tanto attesa pace per la nostra Patria, l’Ucraina».
Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico