La comunità ucraina di Rovigo ha celebrato la festa patronale
7 ottobre 2024
Sabato 5 ottobre 2024, la comunità del Patrocinio della Beata Vergine Maria di Rovigo ha celebrato la festa patronale. In questo giorno, i parrocchiani e gli ospiti della comunità ucraina si sono riuniti per la Divina Liturgia, presieduta dal Protosincello dell’Esarcato Apostolico, Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM.
Durante la celebrazione eucaristica, insieme a p. Teodosio hanno concelebrato: Rev. P. Vasyl Verbitskyi, cappellano delle comunità di Rovigo e Ferrara, Rev. P. Oleksandr Sapunko, sacerdote di Carpi, che per molti anni ha servito anche gli ucraini di Rovigo, Rev. P. Ivan Leha di Pescara, Rev. P. Mykhailo Lekhnovskyi, di Venezia, Rev. Don Enrico Turcato, parroco della parrocchia italiana che ospita gli ucraini di Rovigo e il viceparroco Rev. Don Mattia Frigato. Era presente anche p. Taras Halavai, parroco della parrocchia dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria a Modena, che ha servito i fedeli nel sacramento della Confessione.
Nella sua omelia, p. Teodosio ha riflettuto sul significato spirituale della festa del Patrocinio della Beata Vergine Maria nella vita dei cristiani. «La festa del Patrocinio della Madre di Dio ci ricorda che non siamo lasciati soli nelle nostre difficoltà, sofferenze e disagi, ma abbiamo una Madre amorevole in cielo che intercede sempre per noi, i suoi figli, ottenendoci il perdono e molte grazie dal suo Figlio».
Il predicatore ha sottolineato che ogni discepolo di Gesù è chiamato a vivere quotidianamente una vita cristiana zelante, prendendo come esempio Marta e Maria, protagoniste del brano evangelico della festa. «Con il brano evangelico delle sorelle Marta e Maria, che accolsero Gesù nella loro casa, la Chiesa ci ricorda che ogni cristiano è chiamato a imitare queste due donne: imparare ad ascoltare attentamente la voce di Dio, sedendosi ai piedi del Maestro e mettere in pratica con zelo le verità della fede nel nostro quotidiano, servendo i nostri vicini».
Alla fine dell’omelia, p. Teodosio ha sottolineato che la Madre di Dio non è solo un esempio da seguire, ma anche un rifugio sicuro a cui possiamo ricorrere nei momenti di pericolo, come quelli che il popolo ucraino sta attraversando ora.
«Che la Beata Vergine Maria, la cui protezione è più potente di qualsiasi sistema antiaereo, protegga con il suo manto materno tutti gli ucraini che in questo momento soffrono per l’attacco nemico», ha concluso il Protosincello dell’Esarcato Apostolico.
Ufficio Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico