L’Esarca Apostolico ha celebrato la Divina Liturgia a Ponta Grossa

17 febbraio 2025

Domenica 16 febbraio 2025, nella Domenica del Figliol Prodigo, la parrocchia greco-cattolica ucraina della città di Ponta Grossa (Brasile) ha celebrato la solenne apertura dell’anno catechistico. La Divina Liturgia festiva nel tempio della Trasfigurazione del Signore Nostro Gesù Cristo è stata presieduta dall’Esarca Apostolico, Sua Eccellenza Rev.ma Dionisio Lachovicz, in concelebrazione con il parroco Rev. P. Yefrem Kucharskyi, OSBM.

L’Esarca Apostolico ha celebrato la Divina Liturgia a Ponta Grossa

Un legame speciale con la comunità di Ponta Grossa

Questa parrocchia ha un posto speciale nella vita di S. E. Dionisio Lachovicz. Proprio qui, ha vissuto il primo anno del suo sacerdozio, assistendo di beata memoria Rev. P. Innokentiy Baran, OSBM, e fondando un gruppo giovanile, che ha avuto un ruolo determinante nello sviluppo della comunità.

Oggi, quei giovani di allora sono diventati guide della vita parrocchiale, continuando l’opera dei loro predecessori e contribuendo attivamente alla crescita della parrocchia.

Frutti che durano da oltre 50 anni

Nel suo discorso, l’Esarca Apostolico ha ricordato alcuni momenti significativi del suo ministero in Brasile:

«Il mio primo anno di sacerdozio si è svolto qui, a Ponta Grossa, presso questa parrocchia della Trasfigurazione del Signore Nostro Gesù Cristo, sotto la guida dei Padri Basiliani. Ho avuto la grazia di assistere di beata memoria P. Innokentiy Baran, OSBM, e di fondare un gruppo giovanile parrocchiale. Mi riempie di gioia il fatto che, dopo 52 anni, i frutti di questa opera siano ancora visibili: quei giovani sono oggi guide della vita comunitaria».

Infine, S. E. Dionisio Lachovicz si è congratulato con la comunità per il suo costante sviluppo e ha sottolineato che la gioventù è il futuro della Chiesa.


Il pentimento come ritorno alla casa del Padre

Durante la Liturgia, l’Esarca Apostolico ha pronunciato un’intensa omelia, basata sulla parabola del figliol prodigo (Lc 15, 11–32), evidenziando il suo significato nel cammino di preparazione alla Quaresima:

«Dio è Amore e desidera la salvezza di ogni uomo. Egli entra nella casa del pubblicano Zaccheo, giustifica il pubblicano pentito e attende con pazienza il ritorno del figliol prodigo. La Quaresima è un tempo speciale per tornare tra le braccia del Padre amorevole».

In questo contesto, il predicatore ha invitato i fedeli a riflettere sulla figura del Padre, che:

Il pericolo dell’invidia nella vita cristiana

Meditando sulla parabola, S. E. Dionisio ha anche messo in guardia contro il pericolo dell’invidia, che si manifesta nel cuore del figlio maggiore:

«Siamo pronti a ”scagliare la pietra” contro il figliol prodigo, che ha sperperato metà del patrimonio paterno in una vita dissoluta. Tuttavia, anche il secondo figlio non è così giusto come potrebbe sembrare a prima vista. Certamente, non ha dissipato l’eredità, è rimasto fedele al padre, ha lavorato con lui e ha gestito i servi. Non ha mai abusato del vino, né si è dato alla dissolutezza. Ma allora, cosa c’è di sbagliato in questo figlio fedele? Il suo più grande difetto è l’invidia, che lo porta a non accettare il banchetto preparato per il fratello tornato a casa.

Molti potrebbero pensare che questa invidia sia giustificata e non così grave rispetto ai peccati del figlio minore. Tuttavia, attraverso questa parabola, il Signore ci illumina su quanto l’invidia sia un grave pericolo sia nella vita personale che in quella sociale».

Conclusione della Liturgia e benedizione dell’anno catechistico

Al termine della Liturgia, l’Esarca Apostolico ha impartito una speciale benedizione ai catechisti e ai bambini che quest’anno iniziano il percorso di formazione nella scuola parrocchiale. Ha poi incontrato i giovani e i fedeli della comunità.

Concludendo la celebrazione, ha rivolto un appello ai presenti:

«Che questa Domenica del Figliol Prodigo sia per tutti noi un promemoria dell’Amore di Dio. Egli ci attende sempre con le braccia aperte. Apriamo i nostri cuori e lasciamo che il Signore vi entri!».

Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico

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