«Lo Spirito Santo ci dà la forza di testimoniare Gesù Cristo a tutte le persone»: il Protosincello durante la visita alla comunità di Mantova
20 maggio 2024
Dal 18 al 19 maggio 2024, su invito del Rev. P. Ivan Vintoniak, il Protosincello dell’Esarcato Apostolico, Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, ha effettuato una visita pastorale alla comunità di Mantova. La visita è stata caratterizzata da preghiere comuni, incontri con i rappresentanti della comunità e dell’associazione ucraina della città, nonché dalla celebrazione della Festa della Mamma e della Giornata della Vyshyvanka (camicia ricamata nazionale).
La visita pastorale alla comunità ucraina di Mantova è iniziata sabato 18 maggio con l’incontro del Protosincello con il cappellano della comunità, p. Ivan Vintoniak, durante il quale ha informato p. Teodosio della vita della comunità, le sue iniziative, le sfide e la visione del futuro. Un altro incontro si è svolto con la vice direttrice della scuola ucraina, la sig.ra Iryna Lucyk, e la presidente dell’associazione «Diaspora Ucraina Mantova», la sig.ra Ivanna Diachyshyn, durante il quale il rappresentante dell’Esarcato è stato informato sulle loro attività nel campo della preservazione dell’identità ucraina tra i bambini e i giovani, nonché sulla missione umanitaria per aiutare l’Ucraina durante la guerra.
Il giorno seguente, nella Solennità della Pentecoste, p. Teodosio ha celebrato la Divina Liturgia e ha tenuto l’omelia invitando i fedeli a riflettere sul significato teologico della Festa di Pentecoste. Il sacerdote ha detto: «La Festa di Pentecoste ha radici ebraiche, essendo una delle tre principali festività del popolo d’Israele. In quel giorno, il popolo di Dio ricordava un evento importante che accadde il cinquantesimo giorno dopo l’uscita degli israeliti dalla schiavitù in Egitto, cioè la stipula dell’Alleanza tra Dio e il popolo eletto sul monte Sinai, che fu incisa su tavole di pietra e data al profeta Mosè sotto forma dei Dieci Comandamenti di Dio.
Nel Nuovo Testamento, questa festa assume un significato ulteriore e più profondo, poiché, inviando lo Spirito Santo sui suoi discepoli e apostoli, il Signore stipula con noi, il nuovo popolo eletto, una nuova alleanza, dandoci solo due comandamenti di amore. Da parte Sua, Egli si impegna a essere sempre con noi, a sostenerci, accompagnarci, prendersi cura di noi e benedirci».
Notando che la Festa di Pentecoste è il Giorno della Nascita della Chiesa, p. Teodosio ha chiesto: «Perché questa celebrazione avviene proprio nel giorno di Pentecoste? Infatti, Gesù Cristo molto prima aveva formato la prima comunità ecclesiale di apostoli e discepoli, a cui aveva predicato, tra i quali aveva compiuto molti miracoli e li aveva condotti a Sé».
Per spiegare questo, il predicatore ha paragonato la nascita della Chiesa alla nascita di un bambino. «Un bambino inizia la sua vita dal momento del concepimento nel grembo della madre, nove mesi prima della nascita, ma esiste già. Alla 4–6 settimana di gravidanza, il suo cuore inizia a battere. E solo al nono mese nasce nel mondo, esce dal grembo della madre. Così è stato anche con la Chiesa: Gesù Cristo durante la sua missione ha dato inizio alla comunità ecclesiale di discepoli e apostoli; il battito del suo cuore è iniziato il Giovedì Santo ed è continuato nella festa di Pentecoste con la nascita nel mondo dello Spirito di Dio, quando hanno ricevuto quella Forza dall’alto, necessaria per testimoniare Gesù Cristo a tutte le persone e portare la Buona Novella in tutto il mondo».
Dopo la Divina Liturgia, bambini e giovani della scuola parrocchiale, sotto la guida degli insegnanti e catechisti, hanno presentato un programma di oltre un’ora, che includeva poesie, canti e composizioni dedicati alla Festa della Mamma e alla Giornata della Vyshyvanka. Alla fine del programma, p. Teodosio ha espresso gratitudine ai partecipanti, notando che queste due festività sono ben intrecciate, poiché senza una madre non esisterebbe la Vyshyvanka. «La simbolica della Vyshyvanka ucraina ci indica il grande amore e la cura delle madri per i loro figli. Le madri donavano ai loro figli la camicia ricamata come simbolo di protezione, poiché la madre ucraina non decorava semplicemente la camicia con bei motivi, ma accompagnava questo lavoro meticoloso con una sincera preghiera materna, che protegge sempre nella vita».
Alla fine, p. Ivan ha ringraziato il Protosincello per la visita, la parola istruttiva e per la sua dedizione nel rafforzare l’unità della grande famiglia ecclesiale dell’Esarcato Apostolico in Italia.
Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico