Nella vigilia della festa dell’Epifania, l’Esarca Apostolico ha celebrato la Divina Liturgia nella comunità ucraina di Ferrara

7 gennaio 2025

Domenica 5 gennaio 2025, alla vigilia della festa dell’Epifania, il Vescovo Dionisio Lachovicz, Esarca Apostolico, ha visitato la comunità ucraina di Ferrara, dove ha celebrato la Divina Liturgia Pontificale e il Rito della Grande Benedizione dell’Acqua. La solenne celebrazione liturgica ha raccolto numerosi fedeli che si erano preparati spiritualmente a questa grande festa cristiana.

Nella vigilia della festa dell’Epifania, l’Esarca Apostolico ha celebrato la Divina Liturgia nella comunità ucraina di Ferrara

Nella sua omelia, il Vescovo Dionisio ha sottolineato l’importanza della festa dell’Epifania, spiegando anche il significato dell’acqua nel Sacramento del Battesimo e il suo ruolo nella vita spirituale: «Il nostro organismo è composto per il 70–80 % di acqua, ed essa è necessaria per tutti i viventi. L’acqua ha la capacità di sostenere la vita, ma può anche distruggere. Nel battesimo, l’acqua ha una doppia funzione: innanzitutto, ”affondare” il vecchio uomo egoista, che cerca solo il proprio pane, la gloria e il piacere, affinché possa nascere un uomo nuovo, capace di servire e percepire i bisogni degli altri», ha spiegato il Vescovo.

Secondo il predicatore, questa trasformazione e rigenerazione della persona inizia con la decisione di rinunciare al diavolo e unirsi a Dio: «Nel battesimo rinunciamo tre volte al diavolo. Sappiamo che il maligno non può dare vita, ma solo uccidere; non è capace di amare, ma solo odiare; non può costruire, ma solo distruggere; non può portare luce, ma solo immergere le città nelle tenebre. Oggi è capace di distruggere tutto ciò che è vivo. Perciò, nel battesimo, rinunciamo a questo male e ci uniamo a Cristo: ”Quanti in Cristo siete stati battezzati, di Cristo vi siete rivestiti”», ha sottolineato il Vescovo.


Il Vescovo ha evidenziato che il battesimo porta un profondo significato spirituale, poiché è un’immersione nella morte e risurrezione di Cristo. Esso rappresenta la disponibilità del cristiano a lasciare la vecchia vita di peccato per accogliere una nuova vita di fede: «Il battesimo di Cristo è strettamente legato al nostro battesimo. Attraverso l’immersione nell’acqua, il vecchio uomo ”affonda” e ne nasce uno nuovo. Il battesimo ci introduce nel mistero della vita, della morte e della risurrezione di Cristo. Diventiamo figli di Dio, ricevendo il diritto di chiamarlo Padre e di rivolgerci a Lui con: ”Padre nostro!”. Durante il battesimo, si ungono con l’olio i nostri occhi, affinché vedano l’altro; le orecchie per ascoltare; le mani per benedire; i piedi per camminare; il petto per amare; le spalle per portare i pesi gli uni degli altri. Nel battesimo, l’uomo rinnova l’immagine e la somiglianza di Dio, diventando simile a Cristo stesso», ha concluso il Vescovo.
La Divina Liturgia si è conclusa con la benedizione dell’acqua nel cortile della chiesa. Il Vescovo Dionisio ha asperso i presenti con l’acqua benedetta e ha impartito la benedizione a ciascuno. L’Esarca Apostolico ha espresso gratitudine al coro della comunità per il loro canto ispirato e spirituale e ha ringraziato il cappellano, Rev. P. Vasyl Verbitskyy, per l’organizzazione del festival dei presepi, svoltosi il 4 gennaio scorso.
Parole di ringraziamento sono state rivolte anche ai parrocchiani che hanno contribuito generosamente alla realizzazione del festival, che ha raccolto oltre 300 partecipanti, parrocchiani che servono attivamente per lo sviluppo della comunità ucraina a Ferrara.

Ufficio Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico

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