«Non ci sono preghiere non ascoltate, ci sono, purtroppo, cristiani che si sono arresi e hanno perso la speranza» — Il Padre Protosincello alla comunità ucraina dell’isola di Ischia
27 gennaio 2025
Il 25 e il 26 gennaio 2025, la comunità ucraina dell’isola di Ischia ha avuto l’opportunità di incontrare il Protosincello dell’Esarcato Apostolico, Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, durante una visita pastorale.
La visita è iniziata sabato 25 gennaio con un incontro tra Padre Teodosio e i rappresentanti dell’associazione ucraina «Uniti per l’Ucraina». Durante l’incontro sono stati discussi progetti congiunti futuri volti ad aiutare gli orfani e a sostenere la riabilitazione dei militari ucraini.
Domenica 26 gennaio, la comunità si è riunita per la Divina Liturgia, presieduta da Padre Teodosio insieme al pastore locale, Padre Roman Bryndzei. Durante l’omelia, Padre Teodosio ha riflettuto sulla storia evangelica del mendicante cieco di Gerico, sottolineando l’importanza della fede e della perseveranza nella preghiera:
«Il racconto evangelico di oggi, che narra come Gesù, camminando sulla strada vicino a Gerico, abbia restituito la vista a un mendicante cieco, ci insegna che un incontro personale con il Signore è capace di aprire gli occhi dell’uomo e aiutarlo a vedere la verità. Notiamo che è Cristo a compiere il primo passo, poiché è Lui che passa proprio sulla strada dove si trova la persona nel bisogno, nelle difficoltà, nella cecità spirituale… Egli non è un Dio indifferente, ma compassionevole e amorevole, a cui importa ciò che accade nella vita del suo figlio», ha sottolineato il predicatore.
Secondo Padre Teodosio, il cieco di Gerico è un esempio di come anche noi dobbiamo fare un passo verso il Signore, esprimendo chiaramente nella preghiera ciò di cui abbiamo bisogno:
«Tuttavia, è molto importante la risposta dell’uomo all’iniziativa di Dio. Un esempio per noi è questo mendicante cieco evangelico, che non ha avuto vergogna di gridare a Gesù chiedendo aiuto. Anche se non a tutti piaceva e qualcuno, addirittura, lo sgridava e gli ordinava di tacere e non disturbare il Maestro, l’uomo cieco non ha smesso di chiedere aiuto e ha continuato a gridare per la salvezza. Questa dovrebbe essere una caratteristica della preghiera di un cristiano, che non si scoraggia e continua instancabilmente a ”gridare” al Signore, esprimendo chiaramente ciò di cui ha bisogno».
«Che la fede in Dio, che ci ama così come siamo, ma ci desidera sempre migliori, ci dia la certezza che non esistono preghiere non ascoltate, ma, purtroppo, ci sono cristiani che si sono arresi e hanno perso la speranza», ha concluso il predicatore.
Dopo la Liturgia, è stata letta una lettera di ringraziamento da parte dell’Esarca Apostolico, Mons. Dionisio Lachovicz, indirizzata a Padre Roman Bryndzei e alla comunità ucraina dell’isola di Ischia:
«Per il lavoro sacrificale a favore dei fedeli della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina della comunità dell’isola di Ischia, per la posizione attiva nella società e per la realizzazione di varie iniziative umanitarie e sociali, esprimiamo a tutti voi la nostra sincera gratitudine e riconoscimento».
Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico