Prima visita pastorale dell’Esarca Apostolico e festa patronale della comunità ucraina a L’Aquila
21 ottobre 2024
«Oggi abbiamo un bisogno particolare del patrocinio della Madre di Dio, poiché la guerra in Ucraina continua. La Vergine Maria ci insegna a pregare per liberare l’Ucraina dal maligno, non per sconfiggere la Russia, perché la nostra è una guerra di liberazione…».
Con queste parole, l’Esarca Apostolico, Sua Eccellenza Mons. Dionisio Lachovicz, si è rivolto alla comunità ucraina dell’Aquila durante la sua prima visita pastorale, svoltasi sabato 19 ottobre 2024 in occasione della prima festa patronale del Patrocinio della Madre di Dio.
La comunità dell’Aquila è una delle più giovani dell’Esarcato Apostolico, poiché dopo un lungo periodo di pausa a causa del terremoto del 2009 e della pandemia causata dal coronavirus, le celebrazioni liturgiche settimanali sono riprese durante le feste pasquali del 2022, quando Mons. Dionisio Lachovicz ha affidato la cura pastorale della comunità al Direttore dell’Ufficio delle Comunicazioni, Rev. P. Rostyslav Hadada.
Prima dell’inizio della celebrazione eucaristica, l’Arcivescovo della città, Mons. Antonio D’Angelo, è venuto a salutare la comunità e ha assicurato il continuo sostegno da parte dell’Arcidiocesi. Mons. Dionisio ha espresso la sua gratitudine alla Chiesa dell’Aquila per la sua apertura alle esigenze spirituali della comunità ucraina, donando a Mons. Antonio due libri: Il Messaggio del Sinodo dei Vescovi della UGCC in Ucraina sulla guerra e sulla pace giusta nel contesto delle nuove ideologie, pubblicato in sei lingue, e Per amore del suo popolo. La vita eroica del Metropolita Andrey Sheptytsky (1865–1944), scritto da Rev. P. Augustyn Babjak.
Durante l’omelia, Mons. Dionisio ha riflettuto sull’importanza del patrocinio della Madre di Dio, che la comunità dell’Aquila ha scelto come propria protettrice. «La Protezione della Madre di Dio è una festa che attira tutti in modo particolare. Maria è una madre e in quelle situazioni spesso critiche in cui viviamo, ”non abbiamo altro aiuto se non te, o Madre di Dio”, come cantiamo nel nostro inno. La Madonna è nostra madre, poiché una madre si prende sempre cura dei suoi figli e intercede per loro».
L’Esarca Apostolico ha anche invitato i presenti a riflettere sul paradigma della vittoria, spesso applicato nel contesto della guerra in Ucraina. Secondo Mons. Dionisio, il compito principale dei cristiani è pregare e lavorare per liberarsi dal male, dal maligno, lasciando la vittoria a Dio. «Vincere sugli altri segue la logica del ”occhio per occhio”. Il discorso sulla vittoria si sente ora su entrambi i lati del fronte, e quanto più si amplifica questa retorica, tanto più si uccide e si alimenta la catena dell’odio e della vendetta. Parlare di vittoria nella guerra è molto pericoloso, perché può portare a una catastrofe finale nel mondo attraverso l’uso delle armi nucleari, che potrebbe portare alla distruzione della vita sul nostro pianeta. Gesù insegna ai suoi discepoli a pregare il Padre dicendo: ”Padre nostro!”, e nella richiesta finale preghiamo: ”Liberaci dal male!”. La causa della guerra è proprio il maligno. Quindi, se ci occupiamo della liberazione dal maligno, se seguiamo la logica dell’amore evangelico, pregando per liberarci dal male, possiamo sperare nella liberazione della patria dagli invasori. Se russi e ucraini pregassero sinceramente per essere liberati dal male, non ci sarebbe guerra, il male non avrebbe potere. Cerchiamo la forza di Dio per liberarci dal maligno a livello personale, e a livello statale chiediamo la purificazione, la liberazione dalla corruzione e da altri mali che ci distruggono», ha concluso l’Esarca Apostolico.
Dopo la celebrazione il Protosincello ha salutato la comunità, ringraziando i fedeli per il loro amore verso Dio e l’Ucraina, che coltivano ogni settimana nella preghiera eucaristica, augurando loro abbondanti doni di Dio per la crescita e lo sviluppo della comunità. P. Rostyslav ha espresso gratitudine al Vescovo e ai sacerdoti per la preghiera e per i «mattoni» che hanno posto nella costruzione della comunità, dando ai fedeli la possibilità di servire Dio nel loro rito, nella loro lingua madre e di avere un’oasi ucraina in questa città italiana.
Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico