«Seguendo l’esempio di San Giosafat, siamo chiamati a iniziare il cambiamento della società partendo dalla nostra vita» — P. Teodosio alla comunità ucraina di Pescara

19 novembre 2024

Domenica 17 novembre 2024, la comunità ucraina di San Giosafat a Pescara ha celebrato con solennità la festa patronale. Le celebrazioni sono iniziate con la Divina Liturgia, presieduta da Rev. P. Teodosio R. Hren OSBM, Protosincello dell’Esarcato Apostolico.

«Seguendo l’esempio di San Giosafat, siamo chiamati a iniziare il cambiamento della società partendo dalla nostra vita» — P. Teodosio alla comunità ucraina di Pescara

Alla celebrazione hanno concelebrato: il Rev. P. Anibal Soutus, Vicario Giudiziale dell’Esarcato, P. Ivan Leha, cappellano della comunità locale e il Rev. Don Emilio Lonzi, Direttore dell’Ufficio Liturgico dell’Arcidiocesi di Pescara. Era presente anche il Vicario Generale dell’Arcidiocesi, Rev. Don Francesco Santuccione, che ha rivolto parole di incoraggiamento e sostegno alla comunità ucraina.

Nella sua omelia, P. Teodosio ha sottolineato il significato della figura di San Giosafat per i cristiani, evidenziando la Sua santità e il Suo amore sacrificale per Dio, la Chiesa e il suo popolo.

«San Giosafat, patrono della nostra comunità ucraina a Pescara, ci ha riuniti oggi per la preghiera eucaristica nel giorno della sua memoria liturgica. Questo Santo ucraino è un esempio per tutti noi: un cristiano non può essere tiepido o indifferente agli eventi che accadono attorno a lui. Il suo desiderio che i cristiani fossero uniti, che diventassero una comunità amichevole di discepoli di Cristo, lo ha spinto a un intenso lavoro pastorale, culminato con il martirio per il Signore e l’unità del Suo gregge», ha dichiarato P. Teodosio.

Secondo il Protosincello, l’esempio di San Giosafat è particolarmente rilevante per i cristiani di oggi, poiché dimostra che il cambiamento nella società e nella Chiesa deve iniziare con la conversione spirituale di ciascuno di noi.

«Giosafat ha iniziato il suo ministero in una comunità cristiana divisa e moralmente devastata. Non cercava colpevoli, ma ha avviato una riforma spirituale partendo da sé stesso: con la preghiera, una vita cristiana quotidiana esemplare e un grande amore per il prossimo. Ha avviato un ciclo di cambiamenti spirituali positivi che hanno ravvivato la vita monastica. La sua vita è un esempio per tutti noi, i veri cristiani non possono rimanere indifferenti davanti al declino spirituale della società contemporanea, ma devono impegnarsi con zelo nella promozione dei valori cristiani, iniziando il cambiamento da sé stessi, dalla propria famiglia, dalla propria comunità».

Dopo la Liturgia si sono svolte la benedizione dell’acqua, l’unzione con l’olio santo e la benedizione dei fedeli con le reliquie di San Giosafat.

Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico

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