Si è svolto il pellegrinaggio delle comunità ucraine «Madri in Preghiera» a Roma
13 maggio 2024
L’11 e il 12 maggio si è tenuto il pellegrinaggio nazionale delle comunità ucraine «Madri in Preghiera» dell’Esarcato Apostolico a Roma. Il pellegrinaggio è iniziato con la Divina Liturgia nella chiesa di Cristo Re dei Padri Basiliani a Roma ed è proseguito con una veglia notturna nella cappella delle suore catechiste di Sant’Anna a Villa Letizia.
Sabato, durante la veglia notturna, le madri hanno pregato davanti all’Eucaristia per i soldati, i cappellani e i volontari. Questa preghiera incessante e la riflessione sono continuate fino al mattino, durante le quali le donne hanno avuto l’opportunità di accedere al Sacramento della Confessione, amministrato dal Rev. P. Vasyl Verbitskyi, responsabile dell’Ufficio per la pastorale e coordinatore nazionale delle comunità «Madri in Preghiera» dell’Esarcato Apostolico. L’idea del pellegrinaggio, che si è svolto in concomitanza con la Festa della Mamma, era di permettere alle madri ucraine in Italia di incontrarsi, stare insieme e pregare nei luoghi sacri ucraini della Città Eterna.
Con una parola spirituale alle madri si è rivolto il Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, Protosincello dell’Esarcato, riflettendo sull’importanza non solo della maternità fisica, ma anche spirituale, capace di dare e salvare la vita. «Nella storia della Chiesa abbiamo figure eroiche di madri che hanno portato la luce della fede cristiana ai loro figli, nipoti, avvolgendoli in una preghiera instancabile. L’esempio di Santa Monica, che per 18 anni ha chiesto al Signore la conversione del figlio Agostino dalla strada sbagliata, e il frutto delle sue preghiere fu che non solo si convertì, ma divenne uno dei più grandi santi nella storia», ha ricordato il sacerdote.
Le veglie notturne delle madri si sono svolte nel giorno della memoria liturgica dei santi Cirillo e Metodio, che secondo P. Teodosio, non è stata una coincidenza. «Il Signore, che nella sua provvidenza ci ha radunati per pregare proprio nel giorno della memoria degli Apostoli degli Slavi, ci dà oggi un prezioso insegnamento: ogni comunità delle ”Madri in Preghiera”, ogni mamma, nonna, suora deve vivere la propria vocazione materna in una dimensione missionaria, essere apostole delle proprie famiglie, illuminando coloro che stanno vicino con la luce della grazia di Dio e riscaldandoli con il calore delle sincere preghiere materne», ha sottolineato il sacerdote.
Il secondo giorno, il pellegrinaggio è proseguito con la Divina Liturgia, presieduta da S. E. Dionisio Lachovicz, Esarca Apostolico, nella Basilica di Santa Sofia. Con il Vescovo hanno concelebrato numerosi sacerdoti tra cui il Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, Protosincello dell’Esarcato, il Rev. P. Vasyl Verbitskyi, responsabile dell’Ufficio per la pastorale e coordinatore nazionale delle comunità «Madri in Preghiera» dell’Esarcato Apostolico, il Rev. P. Rostyslav Hadada, direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali, il Rev. P. Ihor Danylchuk, pastore per gli ucraini a Caserta, il Rev. P. Pavlo Hachan, da Trento, e altri. Il servizio eucaristico è stato accompagnato dal coro melodico «Oranta» di Ferrara.
Durante l’omelia, il Vescovo Dionisio si è rivolto alle madri che «difendono la Chiesa e la vera fede con la loro preghiera». Ha ricordato che i dieci giorni dall’Ascensione alla Pentecoste il Sinodo della UGCC li ha proclamati e chiamati «Decade di Missionarietà». Ha sottolineato che Gesù Cristo è il primo missionario, il missionario del Padre. «Egli non faceva nulla da sé, ma faceva ciò che gli rivelava il suo Padre Celeste. San Paolo Apostolo, chiamato anche l’apostolo dei pagani, iniziava ogni sua lettera testimonianza affermando che era un Apostolo di Gesù Cristo, ”scelto per il Vangelo di Dio”. Ha sofferto molto per il Vangelo e alla fine è morto come martire per la fede in Gesù Cristo», ha sottolineato.
Secondo il celebrante, l’Amore Divino proclamato da Gesù Cristo e che agisce attraverso lo Spirito Santo si manifesta in modo particolare nei cuori delle madri. «Il cuore di una madre è creato per l’amore e la vita. Possiamo dire con certezza che voi siete missionarie dell’amore materno di Dio. Dio non è solo Padre, è anche Madre, come ha detto il Metropolita Andrey Sheptytskyy nel 1922, e come spesso hanno affermato il Beato Papa Giovanni Paolo I e il Santo Papa Giovanni Paolo II», ha soggiunto.
La Madre di Dio è un esempio per le madri, poiché nel Suo cuore si trova l’amore divino dello Spirito Santo. «Come la Madre di Dio, anche voi dovete custodire questo amore materno di Dio nei vostri cuori e condividerlo, prima di tutto, con i vostri figli e con tutti quelli che incontrate, specialmente con i nostri fratelli e sorelle vittime della guerra. Voi, con la vostra preghiera, siete destinate a essere missionarie dell’amore materno di Dio, guaritrici delle anime e dei corpi di coloro che sono stati colpiti dalla guerra, per i nostri fratelli e sorelle», ha detto l’Esarca Apostolico concludendo la sua omelia.
Al termine della Liturgia, il Padre Protosincello Teodosio R. Hren, OSBM, ha sottolineato che una delle parole più calorose in ogni lingua è la parola «mamma». «Non è un caso che un bambino, quando inizia a parlare, di solito pronuncia come prima parola ”mamma”. Oggi tante madri si sono riunite in questa chiesa ucraina di Santa Sofia per pregare. In questo giorno, a nome del nostro Vescovo Dionisio, vogliamo esprimere la nostra sincera gratitudine a tutte le nostre madri ucraine», ha detto Padre Teodosio. Ha ringraziato le donne ucraine per aver trasmesso ai loro figli la fede cristiana e per averli educati in essa, condividendo con loro i tesori che Dio ha dato loro.
«Preghiamo anche per i vostri figli, perché sappiamo che molti di loro oggi difendono il nostro paese. Vi ringraziamo per aver educato figli così buoni e coraggiosi, che oggi tengono il cielo sopra l’Ucraina. È grazie ai vostri grandi cuori che questo è possibile», ha detto Il Protosincello, il quale ha ricordato anche le madri che portano il velo nero: «Oggi tante madri ucraine hanno perso i loro figli. Sapete, Dio ha disposto il mondo in modo tale che il padre e la madre, donando la vita, continuano la loro vita nei figli, e poi se ne vanno, e i loro figli rimangono. Questa è la legge naturale, che la guerra ha cambiato. Oggi molti genitori sono costretti a seppellire i loro figli. Oggi vogliamo sostenere spiritualmente queste madri in lutto. Che Dio accetti veramente la nostra preghiera».
Alla fine ha ringraziato tutti i presenti per essere venuti da diverse parti d’Italia a questo pellegrinaggio. «Ci fa molto piacere che le nostre madri in Italia siano una forza potente, che instancabilmente alza le mani al cielo e chiede al Signore aiuto e benedizione per le famiglie e i bambini ucraini. Ringraziandovi per la vostra preghiera, chiedo a Dio di benedire ciascuna di voi con buona salute, lunga vita e di concedere la sua benedizione a coloro che portate nel cuore. Che Dio ricompensi e premi ciascuna di voi per il vostro grande cuore materno pieno d’amore».
Anche il Rev. P. Vasyl Verbitskyi si è rivolto agli presenti ringraziandoli per la numerosa presenza: «La serata di ieri, la notte e la mattina di oggi sono state molto importanti per noi, perché questo è il tempo della preghiera nel Giorno della Mamma. Abbiamo riflettuto a lungo su dove e quando tenere questa preghiera. La vostra numerosa presenza oggi conferma che abbiamo scelto bene il giorno di oggi. Vi saluto tutti in questo giorno festivo».
Un’altra parte della giornata di domenica è stata arricchita dal programma artistico curato da Halyna Vatslavska da Reggio Emilia, che ha coinvolto rappresentanti di varie comunità di «Madri in preghiera» da tutta l’Italia e seminaristi. Successivamente si è tenuto il concerto degli Artisti dell’Ucraina Nazariy e Dmytro Yaremchuk.
Inoltre, tutti coloro che lo desideravano hanno partecipato a una lotteria benefica per la raccolta di fondi per i nostri difensori.
Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico