Si è tenuto a Cagliari un incontro formativo dei sacerdoti del Distretto pastorale di Roma

18 aprile 2024

Dal 15 al 17 aprile, dodici sacerdoti, che prestano il loro servizio pastorale per gli ucraini nelle regioni del Lazio, Abruzzo, Umbria e Sardegna, insieme all’Esarca Apostolico S. E. Dionisio Lachovicz e al Protopresbitero del Distretto pastorale di Roma Rev. P. Vasyl Hushuvatyy, si sono riuniti in incontro fraterno nella capitale sarda, per riflettere sullo sviluppo pastorale delle comunità ucraine del distretto pastorale.

Si è tenuto a Cagliari un incontro formativo dei sacerdoti del Distretto pastorale di Roma

L’incontro è iniziato con la preghiera commemorativa presso il monumento alle vittime della Grande Carestia «Holodomor», genocidio degli ucraini negli anni 1932–1933, unico in Italia, situato nel Parco di Monte Claro. Dopo la preghiera per le vittime della carestia e della guerra, il rappresentante dell’associazione ucraina, Volodymyr Stepaniuk, ha illustrato la storia di questa scultura commemorativa e il lavoro svolto dalle associazioni ucraine locali insieme alla comunità greco-cattolica per comunicare alla società italiana la verità sugli eventi in Ucraina e sulla sua storia.

Il successivo evento in agenda è stato l’incontro di lavoro presieduto da p. Vasyl Hushuvaty. Egli, all’inizio, ha ringraziato il Rev. P. Bohdan Markhevka, capellano della comunità a Cagliari, per l’organizzazione dell’incontro formativo e per il fervente servizio pastorale, consegnandogli un completo di paramenti sacerdotali di colore verde. Il Protopresbitero ha anche espresso gratitudine a tutti i sacerdoti per la loro zelante attività nelle comunità loro affidate.


Successivamente, i partecipanti hanno discusso sugli orientamenti riguardanti vari aspetti del ministero nel distretto pastorale e sull’organizzazione del pellegrinaggio al Santuario del Divino Amore, che si terrà il 1 ° maggio. Sono stati analizzati lo stato della pastorale giovanile, le questioni riguardanti la celebrazione dei Sacramenti e le iniziative nel campo della carità.

Dopo la discussione su questioni lavorative, i presenti hanno accolto nella chiesa di Santa Restituta l’Arcidivescovo di Cagliari e Segretario della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Giuseppe Baturi, accompagnato dal Vescovo Dionisio Lachovicz. S. E. Dionisio e padre Vasyl hanno ringraziato l’Arcivescovo per il costante sostegno al popolo ucraino durante il difficile periodo di lotta per la libertà, nonché per l’aiuto nello sviluppo della comunità ucraina a Cagliari e di tutto l’Esarcato Apostolico.

Infatti, durante il periodo 2012–2019, quando era in corso il processo di fondazione del nostro Esarcato, Mons. Giuseppe Baturi, in qualità di Direttore dell’Ufficio Nazionale per i problemi giuridici e segretario del Consiglio per gli affari giuridici della Conferenza Episcopale Italiana, si è personalmente dedicato affinché fosse proclamato l’Esarcato Apostolico per i fedeli ucraini in Italia e da allora ha sempre contribuito al suo sviluppo.

Come segno di gratitudine per questi gesti di apertura e aiuto, all’Arcivescovo è stata regalata una croce pettorale e un’icona della Madonna. Mons. Giuseppe si è rivolto ai presenti, dicendo: «Vi ringrazio per la vostra presenza e il vostro servizio, che ci fanno sentire ancora più profondamente cattolici, nella ricchezza delle tradizioni, lingue e riti della Chiesa Universale».

L’evento centrale dell’incontro è stata la Divina Liturgia celebrata in italiano e ucraino, presieduta da S. E. Dionisio, con la concelebrazione di Mons. Giuseppe e dei sacerdoti. Durante l’omelia, il Vescovo Dionisio si è rivolto al clero e ai fedeli, riflettendo sul profondo significato della pace attraverso la preghiera del «Padre Nostro»: «Oggi ci sono tanti richiami di pace! Diventa difficile distinguere i diversi discorsi di pace. Talvolta queste narrative hanno contorni di ideologia pacifista, pace a ogni costo, per stare in pace con sé stessi, senza considerare le sofferenze degli altri».


Scelgo la preghiera del «Padre Nostro» per parlare della pace. Forse un cammino più sicuro. La nostra preghiera si rivolge al Padre tramite il Figlio Gesù nello Spirito Santo. La preghiera cristiana non è un atto solamente umano, anzi deve superare i limiti della condizione umana, andare oltre. «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi» (Gv 14,27). «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9). Sono le parole di Gesù. Operatori della pace, non semplici pacifisti», ha osservato l’Esarca Apostolico.

E ha aggiunto: «La Divina Liturgia che celebriamo invita i fedeli per quattro volte, dicendo: ”pace a tutti!”, invito diretto anche agli avversari e ai nemici! Pertanto, per essere fedeli alla preghiera cristiana facciamo sì che questa preghiera per la pace sia sulla scia della supplica che ha insegnato Gesù ai suoi discepoli: Pregare il ”Padre Nostro” che è nei cieli, è dire un grande ”Si” al suo Nome, al suo Regno, e alla sua Volontà».

Oltre alle preghiere e agli incontri di lavoro, durante i tre giorni trascorsi a Cagliari, i sacerdoti hanno avuto l’opportunità di visitare luoghi naturali e architettonici di questa città, tra cui la Cattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine Maria e di Santa Cecilia, gli scavi archeologici sotterranei, il giardino botanico, la Basilica di Nostra Signora di Bonaria, di fare una passeggiata sui sentieri di Calamosca e ammirare il panorama marino, nonché apprendere molte informazioni interessanti sulla storia, la spiritualità e la cultura della Sardegna.

Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico

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