«Solo l’amore fraterno — sincero e sacrificale — ci conduce alla salvezza»: il Protosincello al Santuario della Beata Vergine di Monte Berico

24 febbraio 2025

Domenica 23 febbraio 2025, il Protosincello dell’Esarcato Apostolico, Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, ha presieduto la Divina Liturgia nel Santuario della Beata Vergine di Monte Berico, a Vicenza.

«Solo l’amore fraterno — sincero e sacrificale — ci conduce alla salvezza»: il Protosincello al Santuario della Beata Vergine di Monte Berico

Concelebranti della celebrazione sono stati:

La Divina Liturgia — segno dell’amore infinito di Dio, che viene a servire l’uomo

Prima della celebrazione, P. Teodosio si è rivolto ai fedeli con un breve discorso introduttivo, spiegando il significato della Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo. Ha sottolineato che ogni Liturgia non è solo preghiera, ma anche un richiamo alla nostra responsabilità cristiana, un invito a riflettere l’amore di Cristo nella vita quotidiana, testimoniando la fede non solo con le parole, ma soprattutto con le azioni.

«La Divina Liturgia ha molti nomi: Preghiera Eucaristica, Santa Cena, Santa Messa… Tuttavia, nella tradizione orientale, la chiamiamo ”Divina Liturgia”. Questo non è un caso, perché durante questa celebrazione il Signore stesso viene per servirci. Non è solo presente: Egli viene per donarsi a noi. È per questo che si è incarnato, ha vissuto tra gli uomini, ha sofferto, è morto ed è risorto — per mostrarci la via dell’amore e del sacrificio. Come cristiani, siamo chiamati a seguirlo, se vogliamo essere suoi veri discepoli».

Dopo queste parole è iniziata la Divina Liturgia, durante la quale il Protosincello ha rivolto ai fedeli un’omelia, che ha aperto con queste parole: «Cari fratelli e sorelle in Cristo, oggi ci siamo riuniti nel Santuario di Monte Berico, ai piedi della Beata Vergine Maria, Madre della Misericordia, per glorificare Dio e sperimentare la Sua viva presenza in mezzo a noi. È per me una grande gioia e un onore presiedere la Divina Liturgia nel rito bizantino-ucraino in questo luogo santo, dove il Signore, attraverso la dolcezza e la tenerezza di Sua Madre, continua a donarci il Suo amore infinito…»


L’importanza della gratitudine

P. Teodosio ha invitato i presenti a riflettere sull’importanza della gratitudine che ciascuno di noi deve esprimere a Dio e ai fratelli, per i segni del Suo amore nella nostra vita.

«Oggi, celebrando la Santa Eucaristia, vorrei richiamare il significato di questa parola. In greco, ”eucaristia” significa ”ringraziamento”. In questa preghiera, desideriamo offrire al Signore le nostre più sincere parole di gratitudine. Prima di tutto, Lo ringraziamo per i Suoi infiniti doni, che Egli ci concede ogni giorno: per il dono della vita, per la nostra fede cristiana che ci guida sulla via della salvezza, per la salute, per la famiglia, per la stabilità nelle nostre case e per gli amici fedeli, che sono parte del nostro cammino terreno.

Oggi, in modo speciale, vogliamo anche ringraziare Dio per il grande dono della fraternità cristiana, per l’amore e il sostegno reciproco tra i cristiani, che supera le differenze di tradizioni, riti, nazionalità o appartenenza politica».

In questo contesto, P. Teodosio ha rivolto parole di profonda gratitudine alla comunità italiana di Vicenza, per la sua apertura e solidarietà verso il popolo ucraino, soprattutto in questo difficile tempo di guerra. «Un ringraziamento particolare oggi lo esprime la comunità ucraina qui presente. Siamo grati ai nostri fratelli e sorelle italiani, che non hanno chiuso i loro cuori davanti a chi aveva bisogno. Essi hanno teso la mano ai migranti ucraini arrivati in Italia per diverse ragioni: alcuni in cerca di un lavoro dignitoso per sostenere le proprie famiglie, altri costretti a fuggire dagli orrori della guerra, che ormai da tre anni devasta la nostra terra, portando via ogni giorno la vita di migliaia di militari e civili.

Gli italiani, come veri discepoli di Cristo, non solo hanno aperto le loro case agli ucraini, ma soprattutto hanno aperto le porte dei loro cuori. Non hanno lasciato soli i nostri fratelli e sorelle nella loro sofferenza, sono diventati testimoni viventi dell’amore evangelico, a cui la Chiesa ci chiama».

Chi è il nostro prossimo?

Un altro tema di riflessione affrontato da P. Teodosio è stata la parabola del Giudizio Universale, proclamato in questa domenica. «Oggi abbiamo ascoltato il Vangelo di Matteo sul Giudizio Universale, quando il Signore rivelerà la verità sulla nostra vita e ci porrà alla Sua destra, tra i giusti, o alla Sua sinistra, tra coloro che non entreranno nel Suo Regno. Con questa parabola, Gesù Cristo vuole trasmetterci una verità essenziale: Dio non ci giudicherà tanto per gli errori commessi a causa della nostra fragilità umana, ma per il bene che avremmo potuto fare e che non abbiamo fatto».

Rivolgendosi poi ai fedeli italiani presenti, il predicatore ha detto: «Cari fratelli e sorelle, in questo tempo difficile, gli ucraini sono diventati i vostri prossimi. Sono coloro che il Signore ha messo sulla vostra strada, affinché possiate testimoniare la vostra fede attraverso le opere di misericordia. E io sono felice di vedere come avete condiviso con loro il vostro pane, il vostro spazio, il vostro tempo, la vostra fede…

Perché solo l’amore fraterno — sincero, disinteressato e sacrificale — ci conduce alla salvezza. Solo questo atteggiamento verso il prossimo, verso chi ha bisogno, verso chi soffre, ci permetterà un giorno di ascoltare le benedette parole del Signore: «Venite, benedetti del Padre mio, perché tutto ciò che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, lo avete fatto a me» (Mt. 25, 40)».

Preghiera per il Santo Padre

Durante la Divina Liturgia, nella litania di supplica, i fedeli hanno pregato anche per Papa Francesco, chiedendo a Dio di donargli salute e forza per proseguire il suo ministero apostolico:

Dio onnipotente e misericordioso,
con cuore aperto e sincero Ti affidiamo il nostro amato Papa Francesco.
Donagli forza fisica e spirituale, rafforzalo nel corpo e nello spirito,
affinché possa continuare la missione apostolica che Tu gli hai affidato.
Maria, Madre della Chiesa, venerata con amore dai Tuoi figli d’Oriente e d’Occidente,
stendi il Tuo manto materno sul nostro Papa.
Consolalo nelle sue fatiche, sostieni le sue mani affaticate
e riempi il suo cuore della Tua dolcezza e tenerezza. Amen.

Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico

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