Visita pastorale alla comunità di Padova: Liturgia, benedizione dell’acqua e cena comunitaria»
6 gennaio 2025
Il 5 gennaio 2025, il Vescovo Dionisio Lachovicz, Esarca Apostolico, ha compiuto una visita pastorale alla comunità ucraina della città di Padova.
I fedeli hanno accolto il Vescovo con grande gioia e calore. Giovani e bambini lo hanno salutato con canti natalizi ucraini, creando un’atmosfera festosa e familiare. Nella chiesa si è svolta una solenne Divina Liturgia Pontificale, presieduta dal Vescovo Dionisio e concelebrata dal cappellano Rev. P. Ivan Chverenchuk. Durante la Liturgia, il Vescovo ha tenuto un’omelia incentrata sul profondo significato spirituale della festa dell’Epifania e del Sacramento del Battesimo del Signore.»Giovanni Battista presso il Giordano predicava: ”Pentitevi, perché il Regno dei Cieli è vicino.’ A lui si avvicina Gesù Cristo e chiede di essere battezzato. Giovanni inizialmente rifiuta, ma Gesù insiste, dicendo che bisogna compiere la giustizia, percorrendo la via del pentimento. È necessario per noi di seppellire nell’acqua il vecchio uomo egoista affinché emerga una persona nuova, aperta ai cieli, consapevole di avere un Padre nei cieli, un nuovo Spirito di Dio e fratelli e sorelle attorno a sé. Questa è la verità: l’uomo non è più solo.»
Il Vescovo ha spiegato che quando Giovanni Battista battezzò Gesù nel Giordano, i cieli si aprirono, lo Spirito Santo discese su di Lui sotto forma di colomba e una voce dal cielo proclamò: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto». «Il cielo e la terra si uniscono, l’uomo torna a dialogare con Dio. Si ristabilisce la filiazione perduta con il peccato originale. Comincia pubblicamente una nuova fase della storia dell’umanità. Lo Spirito Santo condusse Gesù nel deserto, dove Egli digiunò ”quaranta giorni e quaranta notti e alla fine ebbe fame’ (Mt 4, 1–3). Qui il diavolo Lo tentò chiedendo di trasformare le pietre in pane, di ottenere potere, gloria e piacere. Ma Gesù stabilì un programma di vita opposto: condivisione del pane, servizio e attenzione ai bisogni degli altri». Il Vescovo ha sottolineato l’importanza delle due domande che il sacerdote pone durante il Battesimo, ognuna ripetuta tre volte: «Rinunci a Satana e a tutte le sue opere?» Le opere del diavolo sono l’orgoglio, l’odio, l’invidia, il dominio sugli altri, l’avidità, la ricerca dei piaceri della vita, gli omicidi, le guerre. Questo vecchio uomo, con le opere del diavolo, deve essere» affogato» nell’acqua.
«Ti unisci a Cristo?» Con l’uscita dall’acqua si diventa una persona nuova, un figlio amato di Dio. Questo ci dà il diritto di chiamare Dio «Padre» e pregare: «Padre nostro.» Ogni battezzato diventa tempio dello Spirito Santo. Il Battesimo dà origine alla comunità della Chiesa, poiché il battezzato non vive più per sé stesso, ma per Dio e per il prossimo, condividendo la fede con gli altri cristiani. Il Vescovo ha spiegato il significato del rinnegare il diavolo e tutte le sue opere, soprattutto in relazione alla guerra: «Il diavolo crea l’inferno già sulla terra… Anche durante la guerra, i battezzati non possono odiare né vendicarsi, ma devono amare. Combattiamo una guerra di liberazione per proteggere il nostro popolo e la nostra patria dagli invasori, non per odio, ma per amore.» Il Vescovo ha spiegato il valore del Rito della Benedizione dell’Acqua, sottolineando che essa simboleggia la morte del vecchio uomo e la nascita di uno nuovo, capace di credere, amare Dio e rispettare il creato.
«L’acqua benedetta non ha un potere magico di per sé, ma è simbolo di rinascita a una vita nuova. Se la nostra fede in Dio è morta, neanche immergerci nell’acqua benedetta ci aiuterà.» Alla fine della Liturgia, il Vescovo Dionisio ha presieduto il Rito della Benedizione dell’Acqua e ha impartito la benedizione episcopale ai fedeli. Ha espresso sincera gratitudine a padre Ivan per il suo servizio alla comunità, augurando ulteriore sviluppo e crescita spirituale. Da parte sua, padre Ivan ha ringraziato il Vescovo a nome di tutti i fedeli per la visita, il messaggio paterno e la preghiera comune. La giornata si è conclusa con una cena comunitaria, durante la quale il Vescovo Dionisio ha avuto l’opportunità di dialogare con il sacerdote e i membri della comunità, condividendo la gioia dell’incontro e lo spirito di unità.
Annunciato p. Ivan Chverenchuk