Stemma dell’Esarcato
Blasone (descrizione araldica). Nello scudo c’è una punta d’argento, alla cui base un cerchio blu con tre spighette d’oro; quella al centro è più grande delle due laterali. In alto, nel campo verde di destra, due chiavi, in argento e oro, sono incrociate trasversalmente con le orecchie verso il basso; nel campo rosso di sinistra c’è la croce di Sant’Andrea. Lo scudo è coronato da una mitra dorata con rivestimento rosso, posta al centro tra la croce processionale e il pastorale episcopale incrociati. In basso, attaccata ad una corona, sta l’icone della Panaghia.
Simbolismo. Lo stemma si basa sui colori del verde-bianco-rosso italiano (il bianco nello stemma corrisponde all’argento) e delle bandiere ucraine blu-gialle. Le due chiavi sono il simbolo di San Pietro come chiavi del Regno dei Cieli (Matteo 16, 19). La croce obliqua è il simbolo di Sant’Andrea, con allusione all’unità ecumenica. Le spighette rappresentano la rinascita della vita, fisica e spirituale, il suo risveglio su un nuovo terreno. Tre spighette possono anche essere associate al tridente dei lavori agresti. La mitra episcopale, il pastorale, la croce processionale e la Panaghia indicano che è lo stemma dell’unità territoriale ecclesiastica — la Diocesi o l’Esarcato. Lo stemma è realizzato secondo il criterio unificato dei simboli territoriali della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina.
L’autore del progetto è A. Grechylo, presidente della Società araldica ucraina, dottore in scienze storiche